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CORSO DI FORMAZIONE ON LINE in DIDATTICA INTERCULTURALE

IRSEF/IRFED LAZIO
Sezione periferica dell’IRSEF/IRFED Nazionale – Istituto di ricerca, studi, formazione e documentazione, ente qualificato per la formazione del personale scolastico
PROPONE
IL CORSO DI FORMAZIONE
ON LINE DI 25 ORE
“DIDATTICA INTERCULTURALE”

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QUI PUOI SCARICARE LA LOCANDINA
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Il corso è un utile strumento per l’arricchimento professionale e culturale e per implementare il proprio curriculum formativo. Il corso è utile anche per la partecipazione ai bandi di selezione del personale DS, Docente e Ata per la destinazione alle istituzioni scolastiche e culturali italiane all’estero:

  1. conoscenza del funzionamento del sistema scolastico italiano all’estero
  2. conoscenza degli strumenti della promozione culturale dell’Italia nel mondo
  3. conoscenza della normativa sul servizio all’estero del personale della scuola.

    Il corso è di 25 ore on line, sulla piattaforma dell’IRSEF IRFED LAZIO e prevede inoltre la partecipazione a tre Webinar secondo il seguente calendario:

    1) Didattica Interculturale: uno sguardo ai sistemi scolastici europei
    – Relatore Salvatore Inglima / 26 Marzo 2021 ore 16:00 – 19:00

    2) Il dialogo Interculturale
    – Relatore Fabrizio Maimone / 12 Aprile 2021 ore 16:00 – 19:00

    3) Metodologie per la didattica interculturale
    – Relatrice Silvia Minotti / 22 Aprile 2021 ore 16:00 – 19:00

L’attestato finale di 25 ore verrà rilasciato a chi abbia svolto tutte le attività previste in piattaforma.
COSTO € 80 PER GLI ISCRITTI ALLA CISL SCUOLA

Per iscriversi al corso inviare una mail entro il 20 Marzo 2021 a: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. specificando Nome, Cognome, Ruolo svolto nella scuola, Codice Fiscale, indirizzo di residenza allegando:
– il bonifico di € 80 sul conto dell’ ASSOCIAZIONE IRSEF IRFED LAZIO Via Santa Croce in Gerusalemme 107 – 00185 ROMA – UNICREDIT IBAN: IT84E0200814801000105516286

A seguito dell’iscrizione e del pagamento vi verranno inviati, sulla mail che avrete utilizzato, il link per accedere ai Webinar e le credenziali per accedere al corso on line.
L’attestato del corso vi verrà inviato, a corso concluso e dopo aver terminato con esito positivo le verifiche on line, sulla stessa mail.

PROGRAMMA DEL CORSO:
Il presente corso è rivolto a tutto il personale che lavora nel mondo della scuola, a prescindere dal ruolo, dirigenti scolastici, docenti, personale Ata, perché nasce dalla convinzione che chiunque lavori con gli studenti debba conoscere tematiche centrali come l’intercultura per ben agire e per ben operare. In un momento in cui alcuni valori ormai dati per acquisiti sono messi in discussione, nel momento in cui solidarietà, empatia e tolleranza sembrano essere parole “fuori moda”, è necessario ribadire a gran voce che tutti gli educatori sono chiamati a creare una società in cui le bandiere e i muri sono caduti per sempre, in cui il dialogo diventa il ponte che unisce culture diverse senza che nessuna debba frenare le proprie peculiarità e caratteristiche. L’obiettivo di questo percorso è quello di fornire a chi lavora nel mondo della scuola una serie di stimoli operativi utili alla creazione di percorsi interculturali volti alla costruzione di comunità studentesche empatiche. Il corso è articolato in sette sezioni, nelle quali il tema dell’ intercultura è declinato nelle sue diverse sfaccettature: dopo aver fatto un approfondimento relativo alla legislazione non solo scolastica, vengono introdotti i concetti chiave alla base del dialogo interculturale, applicati poi nella scuola e nella didattica. Dato che il dialogo però è favorito solo da modalità didattiche alternative alla lezione frontale, è presente un ampio campionario di tecniche didattiche che hanno l’obiettivo di accrescere l’interdipendenza positiva e attivare dinamiche prosociali all’interno del gruppo classe. Nella quarta sezione vengono definite le competenze interculturali e nelle ultime due sezioni sono proposti stimoli e materiali per la costruzioni di Unità d’Apprendimento di tipo interculturale.

Direttore del corso Vincenzo Alessandro

La CISL Scuola Cosenza mette a disposizione il servizio di Consulenza per le domande di Mobilità 2021/2022.

Il servizio è rivolto agli iscritti CISL Scuola

Gli interessati ad avere la consulenza dovranno compilare il modulo seguente con i dati richiesti così da potersi mettere in contatto con gli operatori CISL Scuola di Cosenza .

 

COMPILA il MODULO RICHIESTA CONSULENZA :

https://forms.gle/LsHkHo7Y7AViTsbW9

Chi invierà il Modulo sarà contattato tramite telefono o mail per ricevere le informazioni utili, la documentazione necessaria ed il supporto alla compilazione della domanda richiesta.

Le info sulla Mobilità sono reperibili aul sito www.cislscuola.it

What Is Poetry?

Che cos’è la poesia? È una delle domande che troviamo nei testi di Lawrence Ferlinghetti («uno dei padri della Beat Generation», spirato il 23 febbraio scorso all’età di 101 anni) presi in esame in un articolo scritto nel 2003 da Antonio Spadaro per “La Civiltà Cattolica”, che proponiamo perché ripubblicato, all’indomani della morte del poeta, sulla rivista dei gesuiti («la più antica rivista in lingua italiana», che dal 1850 non ha mai interrotto le pubblicazioni). Antonio Spadaro, che oggi la dirige, è egli stesso un religioso della Compagnia di Gesù, critico letterario, esploratore della “cyberteologia”, intellettuale a tutto tondo e grande mediatore di cultura.

Nell’articolo sono sinteticamente presentate la figura e l’opera del proprietario del “City Lights Bookstore” di San Francisco, figlio di padre italiano e di madre ebreo-francese, per soffermarsi sulle idee intorno alla poesia proposte dal Ferlinghetti editorialista del supplemento culturale del San Francisco Chronicle, in cui egli si chiede, appunto, «Che cos’è la poesia?» e lancia alcune «Sfide per giovani poeti».

Spadaro rilegge quei testi, offrendone una chiave interpretativa (il tema è «il rapporto tra arte e realtà») e formulando le proprie osservazioni sulle due strade dei «labirinti della coscienza» e dei «sentieri della realtà» che, a suo avviso, «non possono essere scisse».

Anticipiamo la conclusione dell’articolo, perché riteniamo possa contribuire a suscitare un certo interesse: «È d’obbligo una riflessione finale: in un mondo come il nostro, dove il consenso viene spesso affidato al potere dell’immagine e la realtà attivamente più frequentata è quella virtuale, la sfida di Ferlinghetti dà comunque a pensare. Fare appello alla creazione di immagini “poetiche” e dunque senza fini di guadagno, gratuite, può rappresentare una scelta di valore anche etico, oltre che estetico».

Pensiamo che questo invito alla lettura possa essere utile per suscitare una riflessione sul «compito della poesia» e sulla sua «capacità di cambiare il mondo». Ecco il link per accedere all’articolo di Antonio Spadaro («Poesia come notizia. Gli interventi di L. Ferlinghetti sul San Francisco Chronicle»): https://www.laciviltacattolica.it/articolo/poesia-come-notizia-gli-interventi-di-l-ferlinghetti-sul-san-francisco-chronicle/

Part-time: il personale a tempo indeterminato può presentare domanda entro il 15 marzo

Il personale docente ed ATA con contratto di lavoro a tempo indeterminato può presentare entro lunedì 15 marzo 2021 l'istanza intesa ad ottenere la trasformazione del rapporto di lavoro da tempo pieno a tempo parziale. Di seguito, la normativa e la modulistica per presentare la domanda di part-time anche al fine di svolgere un'altra esperienza lavorativa.

Informazioni e consulenze presso tutte le sedi territoriali Cisl Scuola.

                                                                                        * * *

Hanno titolo a chiedere detta trasformazione:

  • i docenti delle scuole di ogni ordine e grado;
  • il personale educativo;
  • il personale a.t.a., con esclusione dei DSGA;
  • il personale utilizzato in altri compiti per motivi di salute.

                                                                                        * * *

La domanda - da inoltrare all'Ambito Territoriale della provincia di appartenenza, tramite il Dirigente Scolastico - deve contenere:

  • le generalità (nome, cognome, luogo e data di nascita);
  • il ruolo di appartenenza/classe di concorso/profilo professionale;
  • la sede di titolarità;
  • l'esplicita richiesta di trasformazione del rapporto di lavoro;
  • la tipologia: orizzontale (con articolazione della prestazione di servizio ridotta in tutti i giorni lavorativi) ovvero verticale (con articolazione della prestazione su alcuni giorni della settimana, del mese o di determinati periodi dell'anno) ovvero misto (con articolazione della prestazione risultante dalla combinazione delle due precedenti modalità); per il solo personale a.t.a., inoltre, la tipologia verticale deve essere realizzata in misura tale da rispettare la media della durata del lavoro settimanale prevista per il tempo parziale nell'arco temporale preso in considerazione (settimana, mese o anno);
  • la durata della prestazione lavorativa (per i docenti, di norma pari al 50% di quella a tempo pieno; per il personale ATA, non inferiore al 50% di quella a tempo pieno);
  • l'anzianità complessiva di ruolo e non di ruolo (come riconosciuta ai fini di carriera);
  • il possesso di eventuali titoli di precedenza.

Per la durata di almeno due anni il personale con rapporto di lavoro a tempo parziale non può richiederne la trasformazione in rapporto a tempo pieno. Prima della scadenza del biennio, eventuali domande in tal senso possono essere accolte sulla base di motivate esigenze ed anche in relazione alla situazione organica complessiva.

                                                                                        * * *

Il personale docente a part-time deve adempiere (così come, di seguito, indicato) alle attività di carattere individuale e collegiale:

  • preparazione delle lezioni e delle esercitazioni; correzione degli elaborati; rapporti individuali con le famiglie (per intero);
  • collegio dei docenti, attività di verifica iniziale e finale, informazione periodiche alle famiglie (40 ore per intero);
  • svolgimento di scrutini ed esami, compresa la compilazione degli atti (per intero);
  • partecipazione ai consigli di classe, interclasse, intersezione (il "tetto" delle 40 ore deve essere rapportato in proporzione all'orario effettuato).

                                                                                        * * *

Normativa di riferimento:

  • legge 28.12.1996, n. 662, art. 1 (commi da 56 a 65)
  • circolare 19.2.1997, n. 3, del Dipartimento della Funzione Pubblica della Presidenza del Consiglio dei Ministri
  • legge 28.5.1997, n. 140, art. 6 (di conversione del decreto-legge 28.3.1997, n. 79), di integrazione della suindicata legge 662/96
  • O.M. n. 446 del 22.7.1997 (trasmessa dalla C.M. n. 449 del 23.7.1997)
  • O.M. n. 55 del 13.2.1998 (trasmessa dalla C.M. n. 62 del 18.2.1998) di integrazione della predetta O.M. 446/97
  • decreto legislativo n. 61 del 25.2.2000
  • nota prot. n. 1584 del 29.7.2005
  • CCNL 29.11.2007: art. 37 (personale docente) e art. 58 (personale ATA)
  • circolare n. 9 del 30.6.2011 del Dipartimento Funzione Pubblica

                                                                                        * * *

Dal "link" e nel "file" allegato, il fac-simile di modello di domanda (completo degli allegati "A - dichiarazione dell'anzianità di servizio" e "B - dichiarazione degli eventuali titoli di precedenza"

Files:
PartTime_ModDom_24feb_01.pdf83 K
FONTE:www.cislscuola.it

Sono diverse le coperture assicurative che la Cisl Scuola riserva gratuitamente ai suoi iscritti; alcune sono dedicate in modo specifico al personale dirigente, in relazione alla peculiare natura della funzione svolta, con i connessi rilevanti profili di responsabilità amministrativa e legale.
Dai link sotto indicati è possibile accedere alle schede delle diverse coperture, sia quelle previste in generale per tutti gli iscritti CISL Scuola e CISL, sia quelle dedicate in modo specifico ai Dirigenti Scolastici.
Suggeriamo tuttavia di contattare direttamente la struttura territoriale di appartenenza qualora si ponesse la necessità di avvalersene. In tale sede sarà fornita, insieme ad una puntuale assistenza, tutta la modulistica del caso.

Infortuni in servizio e in itinere

Ricovero per infortunio

Responsabilità civile

Responsabilità civile terzi e danni patrimoniali

Tutela legale

“IO CHIEDO QUANDO SARÀ CHE L’UOMO POTRÀ IMPARARE A VIVERE SENZA AMMAZZARE…” Francesco Guccini, uno dei cantautori (e scrittori) italiani più amati e seguiti da diverse generazioni di giovani e meno giovani Francesco Guccini è uno dei cantautori (e scrittori) italiani più amati e seguiti da diverse generazioni di giovani e meno giovani.

Le sue canzoni – pensiamo, per citarne solo una, a Dio è morto https://youtu.be/gvOdKP4Hb2M– continuano ad essere ascoltate e cantate e costituiscono un vero e proprio trait d’union e un linguaggio condiviso tra tantissimi giovani e meno giovani, tra genitori e figli.

Gli ottant’anni di Guccini (14 giugno 2020: «Giugno che sei maturità dell’anno di te ringrazio Dio, / in un tuo giorno, sotto al sole caldo, ci sono nato io, ci sono nato io», Canzone dei dodici mesi, album Radici) sono stati occasione per una serie di interviste, colloqui, articoli che ci hanno mostrato e ci mostrano un autore in piena attività, attento a quello che si muove intorno a noi (e dentro di noi) e aperto al dialogo, disponibile al confronto. Come è stato anche il 27 gennaio scorso, nel Giorno della memoria, quando Teresa Guccini, figlia di Francesco, ha ritirato dalle mani del sindaco di Bologna, Virginio Merola, la Medaglia d’onore ai cittadini italiani deportati e internati nei lager nazisti 1943-1945, assegnata dal presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, al padre del cantautore, Ferruccio, che fu appunto tra i militari italiani che dopo l’8 settembre del 1943 rifiutarono di aderire alla Repubblica di Salò e finirono nei campi.

Proprio la recente celebrazione del Giorno della memoria ci offre l’occasione per ricordare che diversi testi di Francesco Guccini sono stati e sono oggetto di riflessione nelle scuole: citandone anche qui uno per tutti, pensiamo alla conosciutissima Canzone del bambino nel vento (Auschwitz) (https://youtu.be/gvOdKP4Hb2M.

E ad Auschwitz, nel marzo 2016, a cinquant’anni dall’uscita della Canzone del bambino nel vento, il cantautore si è recato per visitare il campo insieme all’arcivescovo di Bologna, Matteo Maria Zuppi, e ad una classe di seconda media (https://www.famigliacristiana.it/articolo/quel-bambino-e-ancora-nel-vento-piu-che-mai.aspx - un documentario su quella visita è andato in onda su Rai storia il 27 gennaio 2017, ed è stato riproposto nel gennaio scorso: http://www.francescoguccini.it/giornata-della-memoria-il-27-gennaio-su-rai-storia-due-documentari-con-francesco-guccini/).

Proponiamo, per gli spunti interessanti che può offrire per una riflessione personale e comune anche all’interno di una lezione, la lettera che, per gli ottant’anni, l’arcivescovo di Bologna, cardinale Matteo Maria Zuppi, ha scritto a Francesco Guccini (che si dichiara agnostico), pubblicata sull’Osservatore Romano, nella quale si ricorda tra l’altro proprio la visita fatta insieme ad Auschwitz. È una lettera sul valore dell’amicizia e sulla ricerca del senso della vita di cui tante e tante tracce si trovano nei testi del cantautore emiliano.

Questo il link per accedervi:http://www.francescoguccini.it/giornata-della-memoria-il-27-gennaio-su-rai-storia-due-documentari-con-francesco-guccini/

https://youtu.be/gvOdKP4Hb2M

Buona lettura.

https://youtu.be/gvOdKP4Hb2M

Con la nota 2621 del 4 febbraio 2021 la Direzione Generale Risorse Umane e Finanziarie del Ministero fornisce indicazioni sui tempi da rispettare nella lavorazione degli stipendi riguardanti il personale in servizio su supplenze brevi o supplenze sui posti Covid al fine di consentire il puntuale pagamento delle spettanze.
In particolare, viene evidenziato che per i ratei stipendiali riconducibili alla emissione prevista per il 17 febbraio è indispensabile che le scuole autorizzino gli stessi entro e non oltre le ore 18.00 del 13 febbraio 2021.
Sul regolare pagamento delle retribuzioni al personale supplente siamo purtroppo costretti da tempo a ripetuti interventi, a causa della frequente segnalazione di irregolarità e ritardi; nel caso delle supplenze su posti Covid i problemi sono stati in parte riconducibili al fatto che si tratta di una tipologia inedita, per la quale si sono dovute approntare nuove e specifiche procedure. Ciò non basta a giustificare il disagio, a volte grave e drammatico, che il ritardato pagamento arreca agli interessati, soprattutto considerato che l’attivazione dei posti Covid risale a molti mesi or sono, dunque la fase di “novità” dovrebbe considerarsi ormai abbondantemente superata.

m_pi.-02621.04-02-2021.pdf


Fonte: https://www.cislscuola.it/index.php?id=2872&tx_ttnews%5Btt_news%5D=32288&cHash=ce34426462e7803fbd187825beb02429

No alla Generazione Covid. Un articolo di Massimo Recalcati

«Quando mai un processo di formazione avviene seguendo una traiettoria ideale?»

Mentre si confrontano, in questo tempo di pandemia, i favorevoli e i contrari alle lezioni in presenza, attuate con differenti modalità nelle scuole secondarie di secondo grado e negli altri livelli del sistema scolastico, sembra utile proporre la lettura di un articolo dello psicoanalista Massimo Recalcati, pubblicato su La Repubblica del 23 novembre 2020, intitolato “No alla generazione Covid”.

Dopo aver sottolineato che «la Scuola ha continuato ad essere aperta nonostante sia stata di fatto chiusa», l’Autore – avendo ben presente che la didattica a distanza non è l’ideale – si sofferma su un aspetto importante del dibattito, non sempre evidenziato, ma tuttavia cruciale in questa fase della nostra vita sociale e nel percorso formativo di ciascuno, che tocca la responsabilità e le scelte educative dei genitori (che corrono il «rischio di vittimizzare i loro figli e una intera generazione») e coinvolge gli insegnanti (quelli che con «gesto etico ed educativo … spendono se stessi facendo salti mortali per fare esistere una didattica a distanza»).

Vi lasciamo, senza rubarvi altro tempo, alla lettura dell’interessante articolo di Recalcati, che pubblichiamo integralmente di seguito e che comunque si può trovare, insieme a molti altri e a diverse informazioni sulle pubblicazioni e le attività del noto psicoanalista, al link https://www.massimorecalcati.it/articoli.

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Massimo Recalcati, “No alla Generazione Covid” (La Repubblica, lunedì 23 novembre 2020)

Non ci siamo mai accorti così tanto dell’importanza della Scuola come da quando siamo stati costretti dall’emergenza sanitaria a chiuderla. Si poteva fare di più?

C’erano altre possibilità? Constato che la Scuola ha continuato ad essere aperta nonostante sia stata di fatto chiusa. Questa apertura coincide in primo luogo con la cosiddetta didattica a distanza. A rigore, com’è ben noto a tutti gli insegnanti, si tratta di una contraddizione in termini perché la didattica implica come tale la relazione, la presenza dei corpi, lo stare insieme in una comunità vivente senza l’asettica mediazione assicurata dalla tecnologia. Si potrebbe certamente indugiare, lato docenti e lato allievi, sugli innumerevoli limiti di questa didattica. Evidentemente essa non è affatto, come si dice, l’ideale.

Implica, infatti, uno sforzo supplementare rispetto alla didattica in presenza senza però raggiungere gli stessi risultati. Ma, proviamo a chiederci: quando mai un processo di formazione avviene seguendo una traiettoria ideale? Chi si occupa a diverso titolo di formazione sa bene che quello che dà davvero forma alla nostra vita non è mai nell’ordine dell’ideale. I maggiori effetti formativi si generano non a partire dai successi o dalle gratificazioni, dalle prestazioni mirabili o dalle affermazioni senza intoppi, ma dalle cadute, dai fallimenti, dalle sconfitte, dagli smarrimenti. Ebbene non è quello che sta accadendo sotto il terribile magistero del Covid 19? I nostri figli non si trovano forse confrontati con l’asprezza del reale invece che con il mondo sempre un po’ ovattato dell’ideale? Ogni processo autentico di formazione non è mai un percorso lineare, privo di interruzioni o di avversità, non è mai come percorrere un’autostrada vuota. Il movimento proprio di ogni formazione è spiraliforme e riguarda innanzitutto la capacità di rispondere alla ferita e al trauma: come ci si rialza dopo essere caduti? Come si riparte, come si riprende il cammino dopo essersi smarriti? Ogni formazione è fatta di buoni e di cattivi incontri, di buona e di cattiva sorte. I genitori contemporanei (ben prima del Covid) vorrebbero invece escludere per i loro figli l’esperienza dell’ostacolo e dell’impatto aspro con il reale, la sofferenza e la frustrazione. Per questo essi oggi possono apprensivamente gridare al trauma, preoccuparsi di tutto il tempo irreversibilmente perduto dai loro figli, maledire le rinunce alle quali essi sono stati ingiustamente sottoposti. Ma in questo modo correranno l’inevitabile rischio di vittimizzare i loro figli e una intera generazione.

Se i nostri ragazzi non hanno potuto beneficiare di una didattica in presenza nel corso di quest’anno, se hanno perduto una quantità di ore e di nozioni significative e di possibilità di relazioni, questo non significa affatto che siano di fronte all’irreparabile. Il lamento non ha mai fatto crescere nessuno, anzi tendenzialmente promuove solo un arresto dello sviluppo in una posizione infantilmente recriminatoria. A contrastare il rischio della vittimizzazione è il gesto etico ed educativo di quegli insegnanti che spendono se stessi facendo salti mortali per fare esistere una didattica a distanza.

Insegnare davanti ad uno schermo significa non indietreggiare di fronte alla necessità di trovare un nuovo adattamento imposto dalle avversità del reale testimoniando che la formazione non avviene mai sotto la garanzia dell’ideale, ma sempre controvento, con quello che c’è e non con quello che dovrebbe essere e non c’è. Si tratta di una lezione nella lezione che i nostri figli dovrebbero fare propria evitando di reiterare a loro volta la lamentazione dei loro genitori. Non ci sarà nessuna generazione Covid a meno che gli adulti e, soprattutto, gli educatori non insistano a pensarla e a nominarla così lasciando ai nostri ragazzi il beneficio torbido della vittima: quello di lamentarsi, magari per una vita intera, per le occasioni che gli sono state ingiustamente sottratte.

Coraggio ragazzi, siete sempre in tempo anche se siete in ritardo! È, in fondo, nella vita, sempre così per tutti: siamo sempre ancora in tempo anche se siamo sempre in ritardo.